Se ci chiedono di chiudere gli occhi e di pensare ad un professore universitario o ad un presidente, a chi pensiamo? Facendo un veloce test, ci si rende conto che non si pensa immediatamente ad una donna. Forse è anche un po’ colpa nostra: è vero che i tailleur pantaloni di Angela Merkel erano comodi, ma sono anche il modo per far apparire il femminile un po’ più maschile. La regina Elisabetta ne sapeva qualcosa quando disse di avere il cuore e lo stomaco di un re. E pensare che stomaco e cuore di una regina come lei hanno dimostrato di essere anche meglio. In questo speech ci renderemo conto che le donne non sono opposte agli uomini, sono semplicemente diverse e uniche. Talvolta troppo impegnate ad assomigliare all’altro sesso, disperdendo il meglio di loro. I cervelli degli uomini e delle donne sono diversi fin dalla nascita sia nell’anatomia che nel modo di funzionare. Differenze che coinvolgono la genetica, gli ormoni, i comportamenti e che non implicano alcun giudizio di superiorità o inferiorità, di minore o maggiore intelligenza, ma sono il risultato semplicemente del fatto che nel corso dei millenni hanno svolto ruoli diversi e ciò ha determinato sviluppi cerebrali diversi. Diventare leader al femminile, leadHER, appunto, vuol dire partire da queste differenze, dalle storie che abbiamo alle spalle, da chi siamo state per arrivare dove vogliamo e dove meritiamo.

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